Confronto tra CompactFlash, SD e MicroSD: quale scegliere?

L’evoluzione tecnologica ha portato a una moltitudine di soluzioni per l’archiviazione dati, impiegabili in diversi ambiti, dall’informatica alla fotografia. Tra le più diffuse troviamo le CompactFlash (CF), le Secure Digital (SD) e le microSD (o TransFlash). Ognuna presenta vantaggi e svantaggi, rendendo la scelta complessa. Questo articolo analizza le differenze per chiarire i dubbi. Le CompactFlash, storicamente preferite per reflex professionali, offrono velocità di lettura/scrittura elevate e capacità di archiviazione notevoli. Le dimensioni maggiori permettono un migliore raffreddamento e l’integrazione di componenti più avanzati, garantendo prestazioni superiori. Mentre le prime CF raggiungevano circa 20 MB/s, i modelli attuali superano i 160 MB/s (UDMA 7). Inizialmente dominavano per capacità, ma i progressi tecnologici hanno ridotto questo divario, con le SD che ora raggiungono 1 TB. Tuttavia, a causa del formato ingombrante e della tecnologia meno recente, le CF sono meno diffuse nelle nuove fotocamere, che spesso integrano solo slot SD. Le schede SD, progettate per sicurezza, capacità e prestazioni, sono compatibili con un’ampia gamma di dispositivi, da fotocamere e lettori multimediali a smartphone e tablet. Le versioni UHS-I e UHS-II (Ultra High Speed) raggiungono velocità fino a 300 MB/s, sebbene non eguaglino sempre le prestazioni delle CF professionali più veloci. Le SD hanno ormai superato le CF in termini di capacità, diventando lo standard per molti fotografi grazie alle dimensioni compatte e all’elevata compatibilità. Infine, le microSD (o T-Flash), ideali per dispositivi compatti come smartphone, telecamere di sorveglianza e registratori di guida, presentano capacità di archiviazione adeguate per foto, musica, applicazioni e dati personali, spesso integrando sistemi di protezione del copyright. La principale differenza tra SD e microSD risiede nelle dimensioni, con la microSD significativamente più piccola.