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Il futuro incerto del poker online in Italia: normative in evoluzione e prospettive per il settore

Il panorama del gioco d’azzardo online italiano, con particolare attenzione al poker, è soggetto a profonde trasformazioni. L’attuale quadro normativo è destinato a subire modifiche sostanziali, creando potenziali ostacoli all’ingresso di nuovi operatori e imponendo oneri fiscali senza precedenti. Analizziamo nel dettaglio l’evoluzione del settore e le sue implicazioni.

Nel 2025, è prevista un’asta per le licenze di gioco online, con un costo base stimato in 6 milioni di euro, un aumento significativo rispetto ai 350.000 euro degli anni passati. Secondo le previsioni di esperti finanziari, tale importo potrebbe attrarre un numero limitato di partecipanti (circa 40), generando un introito complessivo per lo Stato di circa 240 milioni di euro. Questo incremento dei costi di licenza rappresenterà una sfida considerevole per le aziende del settore.

A ciò si aggiunge un previsto aumento dell’imposta sul gioco online. Il Ministero delle Finanze italiano prevede di innalzare l’aliquota dal 22% al 26% del GGR (Gross Gaming Revenue), con un conseguente incremento delle entrate statali di circa 70 milioni di euro. Questo aumento fiscale avrà un impatto significativo sui bookmaker, che potrebbero essere costretti ad adeguare le loro quote e tariffe, con potenziali ripercussioni negative per gli utenti. Ulteriori regolamentazioni potrebbero interessare i punti vendita fisici e la distribuzione di metodi di pagamento online.

La legislazione italiana sul poker online presenta delle peculiarità rispetto ad altri Paesi. La classificazione del poker come gioco d’azzardo è oggetto di dibattito, soprattutto per la sua versione online. A differenza dei giochi tradizionali da casinò, il poker online vede i giocatori competere tra loro, non contro il banco, rendendo la componente di abilità particolarmente rilevante, soprattutto nel lungo periodo. Questa peculiarità ha portato alla figura del giocatore professionista, il cui reddito derivante dal poker costituisce la principale fonte di sostentamento.

Altri Paesi hanno già affrontato questo tema. Il Brasile, ad esempio, riconosce il poker come gioco di abilità e strategia, considerando la diminuzione della componente fortuna per giocatori esperti. In Germania, invece, la tassazione varia a seconda che il giocatore sia professionista o dilettante, con i primi soggetti ad una tassazione sul reddito da lavoro e i secondi esentati.

L’evoluzione della normativa italiana sul poker online rimane incerta. Il futuro dipenderà dalla capacità del legislatore di trovare un equilibrio tra la tutela del gioco responsabile, le esigenze del settore e gli interessi degli appassionati di poker.

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