Quest’anno, come ogni ultima domenica di ottobre, le lancette tornano indietro di un’ora, dandoci un’ora di sonno in più. Fortunatamente, l’adeguamento orario è gestito automaticamente da dispositivi elettronici, liberandoci dalla vecchia pratica manuale di spostare le lancette. A meno di non possedere orologi a pendolo o altri dispositivi analogici, non dovremo preoccuparci di questa operazione. Tuttavia, il cambio di ora continua a generare un acceso dibattito, che si ripropone puntualmente a ottobre e marzo, sulla sua influenza sul nostro ritmo circadiano e sul suo impatto, vantaggi e svantaggi, sul risparmio energetico. Anche se questo mezzo di informazione ha più volte predetto la fine del doppio cambio orario, la pratica persiste. Accettiamo dunque, con rassegnazione, questa consuetudine, almeno per il momento, senza sapere per quanto ancora continuerà.
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