Scandalo Social Card a Nocera Inferiore: l’opposizione grida allo scandalo

La concessione di Social Card a tre membri della giunta comunale di Nocera Inferiore ha scatenato un’ondata di sdegno tra i cittadini e acceso un acceso dibattito politico. La notizia, riportata anche da testate nazionali come “Il Fatto Quotidiano”, ha suscitato indignazione e polemiche. L’articolo denuncia il ricevimento del sussidio da parte del vicesindaco Umberto Iannotti e degli assessori Renato Guerritore e Mimma Lamberti, coinvolgendo l’intera amministrazione e il sindaco, accusato dall’opposizione di omertà. Il primo cittadino, De Maio, ha tuttavia convocato una conferenza stampa per fornire chiarimenti. Nel frattempo, un comunicato stampa dei consiglieri di opposizione D’Acunzi, D’Alessandro, Giordano, Iannello, Odoroso e Romano, definisce la situazione “indecente”. Il documento sottolinea come tre assessori su sette, pur percependo un’indennità di carica considerevole, abbiano ottenuto e ritirato la carta solidale, sottraendo risorse destinate a chi versa in reale stato di necessità. Questo comportamento, secondo l’opposizione, dimostra una grave mancanza di senso civico ed etico, contraddicendo i principi costituzionali di onorabilità e disciplina nell’esercizio di funzioni pubbliche. I consiglieri denunciano l’appropriazione di fondi destinati ad alleviare la povertà alimentare, con l’aggiunta di una velata accusa di utilizzo dei fondi per scopi diversi, ipotizzando vacanze post-ricezione del sussidio. Si evidenzia l’inutilità di eventuali future donazioni in beneficenza, data l’impossibilità di trasferire i fondi dopo il ritiro della carta. L’opposizione non parla di “caccia alle streghe”, ma di una necessaria “ripulitura morale” di una giunta che, a loro dire, dimostra di essere composta da soggetti che vivono di politica, probabilmente aspettandosi un reddito garantito per l’intera durata del mandato. Questa situazione, ritenuta inammissibile e disonorevole, mina il rispetto dei cittadini. L’opposizione chiede al sindaco un intervento immediato con la revoca degli incarichi agli assessori coinvolti, altrimenti lo additerà come complice di tale comportamento. Il silenzio finora mantenuto dal sindaco e dai partiti che lo sostengono è ritenuto inaccettabile. La richiesta di intervento è perentoria: revoca degli incarichi o condivisione di responsabilità per un’azione ritenuta gravemente dannosa per l’immagine della città.

Redazione

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