L’Esodo: una revisione storica dell’Antico Testamento

L’Esodo: una revisione storica dell’Antico Testamento

Un’analisi comparativa dell’Antico Testamento, dei testi aramaici rinvenuti nell’antica colonia egizia di Elefantina e delle narrazioni tradizionali del popolo Masai rivela un quadro sorprendente della fuga dall’Egitto. Riprendiamo un’analisi iniziata precedentemente, approfondendo l’ipotesi che né Mosè né i suoi seguaci fossero integralmente israeliti. Le fonti suggeriscono che la consolidata nozione di popolo ebraico sia il culmine di un processo evolutivo protratto nel tempo. Secondo il professor Lee I. Levine, esperto di storia ebraica all’Università Ebraica di Gerusalemme, l’esodo non coinvolse esclusivamente ebrei. Testi aramaici antichi, i “Targumim” (anticipando la versione canonica del 1000 d.C.), indicano che i fuggitivi erano egiziani appartenenti a tre classi sociali: l’alta gerarchia militare, il clero e il popolo. Questa interpretazione spiega la significativa quantità di beni preziosi trasportati (sette tonnellate, di cui 1,3 di oro), impensabile per semplici schiavi. La testimonianza del popolo Masai, originario della regione del Nilo e migrato a sud durante il periodo dell’esodo, offre un ulteriore riscontro. Essi riportano di aver seguito la carovana dei fuggiaschi per un certo tratto, prima di separarsi; interessante notare la loro suddivisione in dodici tribù, parallela a quella israelitica. Interpretazioni bibliche, da parte di studiosi sia ebrei che non ebrei, incluso il mondo cattolico, suggeriscono che i quarant’anni nel deserto servirono ad amalgamare questi gruppi eterogenei in un unico popolo, forgiandoli in un esercito per le successive campagne militari di conquista della “terra promessa”. L’ironia finale risiede nella figura di Yahweh, il dio che promette una vasta terra (dal Nilo all’Eufrate), ma la cui promessa sembra più una strategia politica che una divina garanzia, considerando la conquista violenta e sanguinosa attuata da Giosuè, con perdite anche tra le file degli “eletti”, come testimoniato nel libro di Giosuè.