Sequestro milionario per frode fiscale e manipolazione d’asta tra Nocera e Cava

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo per circa 3 milioni di euro, colpendo sette individui e due aziende. L’operazione, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno, ha accertato reati di frode fiscale, riciclaggio e turbativa d’asta, oltre a due violazioni amministrative da parte di enti. Le indagini si sono concentrate su società operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi. Secondo l’accusa, confermata dal GIP, l’indagato principale, per eludere il fisco, avrebbe dirottato 1,5 milioni di euro da un’azienda con consistenti debiti tributari, poco prima della liquidazione, verso altre due società di sua proprietà. Questi proventi illeciti sarebbero stati poi impiegati per aggiudicarsi una gara pubblica riguardante l’attivo concordatario di un’impresa fallita nel 1999. La gara, che comprendeva un deposito di oli minerali a Nocera Superiore e fondi bancari, ha visto la partecipazione di tre società: due riconducibili all’indagato principale e una terza, apparentemente indipendente, ma legata a soggetti con lui in affari. Le indagini hanno rivelato irregolarità nella gara, come l’assenza di offerte concorrenziali da parte di una società e la contestuale stipula di un accordo vantaggioso tra quest’ultima e un’altra partecipante, che ha portato al trasferimento di un impianto di distribuzione a Cava de’ Tirreni, con annesso bar, risolvendo una controversia civile preesistente. L’analisi di documenti contabili e bancari ha confermato la piena consapevolezza delle condotte illecite da parte degli indagati e delle aziende coinvolte. Le indagini preliminari si sono concluse con la notifica dell’avviso di conclusione a nove indagati, tra cui due imprese.