Categories: Cultura & Spettacolo

Misteri Biblici: Macchine Volanti e Comunicazioni Antiche?

Iniziamo un’esplorazione affascinante dell’Antico Testamento, svelando dettagli sorprendenti spesso trascurati. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il testo sacro contiene riferimenti a oggetti volanti e sistemi di comunicazione avanzati. Analizziamo alcuni esempi significativi, iniziando con Esodo 33. Il racconto descrive una “colonna di nube” che accompagnava gli Ebrei nel deserto: “Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi… guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso… Allora il Signore parlava con Mosè… Tutto il popolo vedeva la colonna di nube…” (Esodo 33:8-11). Esodo 13, versetti 21 e 22, descrive ulteriormente questa colonna come una guida, presente sia di giorno (come nube) che di notte (come colonna di fuoco). L’idea che si tratti di un veicolo volante non è fantascientifica; molti altri testi antichi usano il termine “nube” in modo analogo.

L’interazione tra Mosè e Yahweh in Esodo 33 presenta ulteriori spunti: “Mosè disse: ‘Mostrami la tua Gloria!’… Rispose: ‘Farò passare davanti a te tutto il mio splendore… Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo’… Aggiunse il Signore: ‘Ecco un luogo vicino a me… quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere'” (Esodo 33:18-23). La “Gloria” divina, o *kavod*, non è una presenza statica, ma qualcosa di mobile, che si muove e irradia potenza. Alcuni studiosi interpretano *kavod* come una potente macchina, un’ipotesi corroborata dal significato del termine ebraico, che implica pesantezza e forza. Un’interpretazione letterale di “non potrai vedere il mio volto” risulta poco coerente con i dialoghi faccia a faccia descritti altrove; una traduzione alternativa suggerisce che fosse solo la parte anteriore del *kavod* ad essere invisibile.

Infine, l’ustione sul viso di Mosè dopo l’incontro con la Gloria divina potrebbe indicare l’emissione di radiazioni. Il velo che Mosè dovette indossare per giorni suggerisce un effetto persistente. Questi sono solo alcuni esempi; approfondiremo altri casi di presunte “navi volanti” e “comunicazioni radio” nella prossima analisi.

Redazione

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