Un’articolata inchiesta condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli, in collaborazione con gli Ispettori dell’ICQRF del Ministero dell’Agricoltura, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha portato all’arresto di dodici persone e al sequestro di numerosi stabilimenti, tra cui una cantina vinicola a Pagani. L’operazione ha smantellato un’organizzazione criminale dedita alla produzione e alla commercializzazione di bevande alcoliche adulterate, utilizzando alcol denaturato destinato alla disinfezione, etichettature false ed eludendo il fisco. Tre degli arrestati sono in carcere, nove ai domiciliari. I reati contestati includono adulterazione e contrabbando di alcolici, evasione dell’accisa, frode commerciale, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, e contraffazione di marchi e segni distintivi. Il gruppo criminale, attivo tra le province di Napoli e Salerno, si approvvigionava di grandi quantità di alcol denaturato, importato illegalmente sfruttando la crisi sanitaria del Covid-19, con documenti di trasporto falsificati e tramite società fittizie. Questo alcol veniva poi impiegato per creare bevande alcoliche contraffatte in opifici clandestini a Sant’Antimo, Sarno e Pagani, dove si procedeva anche alla contraffazione delle etichette. I prodotti adulterati, venduti a cantine, grossisti e rivenditori in Campania, Puglia e Calabria, evadono IVA e accise. Le analisi hanno rivelato un tasso alcolico diverso da quello dichiarato, la presenza di sostanze pericolose per la salute (alcol isopropilico e metiletilchetone), tipiche dei disinfettanti, e l’uso di materie prime non adatte al consumo umano. In un caso specifico, i sigilli giudiziari di una cisterna precedentemente sequestrata sono stati rimossi per sostituire il contenuto con alcol denaturato. L’inchiesta ha inoltre evidenziato la contraffazione di contrassegni di Stato, realizzati da una tipografia gestita da un complice, e la falsificazione di bottiglie di champagne con marchi internazionali, in realtà contenenti vino spumante comune. Alcune bottiglie risultavano provento di furto. Sono stati inoltre sequestrati olio di semi spacciato per olio d’oliva, con etichette false che indicavano un’origine “Made in Italy” mendace. Il danno all’erario è stimato in circa 250.000 euro, mentre il valore complessivo dei beni sequestrati – liquorificio, tipografia, casa vinicola, opifici clandestini, oltre a migliaia di bottiglie di bevande alcoliche, champagne contraffatto, olio falso e contrassegni di stato falsificati – supera i 10 milioni di euro.
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