Saverio Costantino Amato: Un Precursore del Verismo

Il 4 marzo si celebra il 207° anniversario della nascita di Saverio Costantino Amato, un talentuoso scrittore nocerino la cui vita, pur breve, lasciò un’impronta indelebile sulla letteratura italiana. Nato nel 1816 a Nocera, oggi Nocera Inferiore, e scomparso nel 1837 a soli 21 anni a causa della tubercolosi, Amato si distinse come abile narratore e poeta. Sebbene inizialmente restio agli studi, un regalo di sua madre – un libro di Metastasio – risvegliò il suo innato talento letterario. Orfano di padre in giovane età, si trasferì a Napoli per proseguire gli studi e sfuggire alle difficoltà familiari, entrando a far parte del circolo di Basilio Puoti. Collaborò con prestigiose riviste letterarie napoletane come “Il Veliero”, “L’Omnibus”, “Il Globo areostatico”, “Il Globo”, “Le Violette” e “L’Iride”, pubblicando anche su “La Fama” di Milano. La sua precoce scomparsa oscurò la sua opera, ma non la sua fama, alimentata da eminenti figure come Emanuele Greco, curatore del suo primo libro, Basilio Puoti, autore del suo epitaffio, Francesco Mastriani e Carlo Catanzaro. Quest’ultimo, in particolare, si indignò per la riedizione non autorizzata della novella di Amato “Il campanaro d’una parrocchia”, pubblicata postuma nel 1838 e ribattezzata “Da prete a campanaro” da Giuseppe Centola nel 1877 sulla rivista “L’illustrazione popolare”. Catanzaro, nella prefazione alle “Novelle postume di Saverio Costantino Amato” (Firenze, 1887), definì Amato “onore delle lettere italiane” e ne riconobbe l’importanza come precursore del Verismo, una scuola letteraria che, secondo Catanzaro, aveva poi conosciuto una degenerazione stilistica. L’opera di Amato, dunque, merita un’attenta rivalutazione e un approfondimento degli studi, al fine di restituire il giusto lustro alla memoria e al lascito letterario di questo giovane talento. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Nocera Inferiore, in un’elegante tomba che custodisce la storia di un autore che ha anticipato i tempi.