La Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, attraverso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, ha notificato un invito a dedurre a 22 soggetti – tra amministratori e dirigenti – del Comune di Cava dei Tirreni. L’accusa: aver causato un danno erariale superiore a 1,2 milioni di euro nell’acquisizione dell’area industriale “ex COFIMA” nel 2010. Le indagini amministrativo-contabili del Gruppo Tutela Spesa Pubblica hanno evidenziato irregolarità nell’operazione. L’immobile, acquistato per 4.644.000 euro da una procedura fallimentare, è stato finanziato con un mutuo bancario privato invece che con il più conveniente finanziamento offerto dalla Cassa Depositi e Prestiti. L’intera procedura, conclusa in soli sei giorni (tra il 5 e l’11 ottobre 2010), ha mostrato gravi lacune: assenza di pianificazione preventiva, mancanza di una chiara destinazione d’uso del bene e omissione di necessarie valutazioni tecniche. Queste omissioni hanno portato non solo all’indebitamento a tassi di mercato, ma anche all’acquisto di un immobile con numerosi abusi edilizi, mai utilizzato e, dal 2021, oggetto di un’asta pubblica deserta. Il danno erariale, calcolato fino a dicembre 2022, ammonta a € 1.230.501,22, rappresentato dagli interessi passivi pagati sul mutuo.
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