Maxi-sequestro da 52 milioni di euro a fratelli imprenditori casertani

Le autorità italiane hanno sequestrato beni per un valore di 52 milioni di euro a due fratelli imprenditori della provincia di Caserta, Giovanni e Michele Fontana, operanti nel settore dei trasporti e della gestione dei rifiuti. L’operazione, condotta congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dal Gruppo Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di Napoli, ha portato al sequestro di quote societarie di otto aziende, 120 immobili (tra cui fabbricati e terreni), sei veicoli (auto e moto) e circa 200 camion. I conti correnti e le attività finanziarie dei fratelli Fontana sono stati altresì bloccati. Secondo le indagini, i due sarebbero legati alla cosca Zagaria del clan dei Casalesi, come confermato da dichiarazioni di collaboratori di giustizia. In particolare, Giovanni Fontana è accusato di aver favorito il traffico di droga internazionale, agevolando il nascondimento di 600 kg di cocaina per conto del narcotrafficante Raffaele Imperiale, ricevendo in cambio un compenso di oltre 7 milioni di euro, secondo la testimonianza dello stesso Imperiale. L’indagine ha accertato un’incongruenza significativa tra i redditi dichiarati dai fratelli Fontana e il loro patrimonio accumulato tra il 2002 e il 2021, suggerendo un’origine illecita della loro ricchezza. Il provvedimento di sequestro, emesso dal giudice di Santa Maria Capua Vetere, si basa sulla revoca del controllo giudiziario di una delle società dei fratelli Fontana e sulla valutazione di una pericolosità sociale dei due imprenditori, il cui patrimonio sarebbe frutto di attività criminali. L’appoggio della criminalità organizzata avrebbe consentito ai Fontana di raggiungere una posizione di rilievo nel settore dei trasporti e della gestione rifiuti. Il sequestro dei camion è avvenuto in un ampio parcheggio a Castel Volturno.