Confisca definitiva di beni a un ex consigliere regionale campano legato alla criminalità organizzata

Un ex membro del consiglio regionale della Campania, con precedenti nel settore dei rifiuti, ha visto confiscati beni per un valore di circa 2,5 milioni di euro. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Caserta hanno eseguito un provvedimento di sequestro definitivo, riguardante immobili, partecipazioni societarie, conti correnti, vitalizi e altre entrate, in Campania e nel Lazio. L’ex politico, già condannato dalla Corte d’Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, era stato riconosciuto colpevole di collusioni con il clan dei Casalesi, in particolare le fazioni Schiavone e Bidognetti. Le indagini, frutto di un’articolata ricostruzione patrimoniale, hanno dimostrato come l’ex consigliere avesse utilizzato la propria attività imprenditoriale e politica per favorire la criminalità organizzata, ricevendo in cambio appoggio economico e sostegno elettorale. Le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia hanno confermato la sua funzione di intermediario tra amministratori locali e clan camorristici, ottenendo così il quasi-monopolio del lucrativo settore della gestione dei rifiuti, anche al di fuori del territorio casertano. L’approfondita analisi ha rivelato che la maggior parte dei beni in possesso dell’ex consigliere e dei suoi familiari provenivano dai profitti illeciti derivanti dalla sua stretta relazione con il clan. Il sequestro definitivo include sette immobili a Caserta, Casal di Principe, Arienzo, Gaeta e Formia; quote societarie di due aziende attive nel settore immobiliare e dell’ingegneria; un’auto e una moto; l’intero ammontare degli emolumenti e indennità percepite durante il mandato regionale (834.226,46 euro); e il vitalizio regionale.