Recupero di Beni Confiscati a Nocera Inferiore: Un Simbolo di Giustizia

Recupero di Beni Confiscati a Nocera Inferiore: Un Simbolo di Giustizia

A Nocera Inferiore, si è svolta una toccante cerimonia per l’assegnazione di immobili confiscati alla criminalità organizzata. Il sindaco Paolo De Maio, insieme al Prefetto di Salerno Francesco Russo, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore Antonio Centore e al Questore di Salerno Giancarlo Conticchio, hanno partecipato all’evento, sottolineando l’importanza simbolica della restituzione di questi beni alla comunità. La mattinata ha visto la visita di due proprietà: un appartamento in via Fucilari, e una palazzina in via Astuti, destinata a ospitare donne vittime di violenza. Don Raffaele Ferrentino, parroco di San Matteo, ha impartito la benedizione. Il sindaco De Maio ha evidenziato il perseverante impegno dell’amministrazione comunale nel garantire che questi spazi vengano effettivamente utilizzati per il benessere dei cittadini più vulnerabili, annunciando l’intenzione di intitolare gli immobili alla memoria delle vittime innocenti di crimini. Il Procuratore Centore ha enfatizzato il valore di rendere pubblici i nomi dei precedenti proprietari mafiosi, evidenziando il significato differente ma ugualmente importante dei due immobili. L’appartamento di via Fucilari, appartenente a Salvatore Di Maio, esponente del clan Cutolo, si distingue per la sua posizione dominante, testimonianza del potere del boss. Confiscato nel 1984, ora è finalmente restituito alla collettività. La palazzina di via Astuti, confiscata nel 1987 a Mario Pepe, ex capo locale della Nuova Famiglia divenuto collaboratore di giustizia, è invece già da tempo disponibile per l’utilizzo sociale. All’evento hanno partecipato rappresentanti dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e del presidio “Libera” di Nocera Inferiore, insieme ad altre personalità civili e militari. La cerimonia ha rappresentato un forte messaggio di speranza e di rinnovata fiducia nella capacità dello Stato di contrastare la criminalità organizzata.