Cattura di Matteo Messina Denaro: Fine di una latitanza trentennale

Questa mattina, a Palermo, si è conclusa la trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro, arrestato durante la colazione in una clinica privata. Il blitz, condotto dai reparti speciali ROS e GIS dei Carabinieri, ha avuto luogo intorno alle nove presso la struttura sanitaria “La Maddalena”, nel quartiere San Lorenzo. Messina Denaro, considerato per anni il capo indiscusso di Cosa Nostra e in cima alle liste dei ricercati più pericolosi al mondo, frequentava la clinica da oltre un anno per cure mediche relative a una patologia oncologica. L’operazione, che ha richiesto la mobilitazione di circa duecento uomini e un’intensa attività di sorveglianza nel quartiere, si è svolta senza resistenza da parte del latitante, apparso visibilmente provato dall’età e dalla detenzione. L’arresto ha suscitato un’ondata di giubilo tra la folla accorsa sul posto, con applausi e grida di sostegno mentre il boss veniva condotto via, il volto coperto. Il Presidente Mattarella, il Ministro Piantedosi e il Generale Luzi hanno espresso le loro congratulazioni per il successo dell’operazione, definita dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni una “vittoria dello Stato contro la mafia, senza tregua”. Messina Denaro, figura di spicco della generazione responsabile delle stragi degli anni ’90, ha avuto un ruolo chiave nella strategia degli attentati dinamitardi, collaborando con boss come Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e i fratelli Graviano. Tra le sue responsabilità, si ricorda l’organizzazione del sequestro e dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia, avvenuto nel 1993 dopo 779 giorni di prigionia.