Categories: Cultura & Spettacolo

Due romanzi di Stefano Redaelli esplorano la malattia mentale a Nocera Inferiore

Nell’aula consiliare di Palazzo di Città, il professor Stefano Redaelli, docente di letteratura italiana all’Università di Varsavia, ha presentato i suoi romanzi, “Beati gli inquieti” e “Ombra mai più”, editi da Neo.Edizioni. L’incontro, moderato dall’editore nocerino Francesco Coscioni, ha offerto un’analisi toccante della malattia psichiatrica, focalizzandosi sulle esperienze dei pazienti, sia durante il ricovero che nel successivo reinserimento sociale. La scelta di Nocera Inferiore come sede della presentazione è significativa: oltre ad essere la città natale di Coscioni, ospitò per anni un ospedale psichiatrico all’avanguardia. Redaelli ha sottolineato l’importanza dell’ascolto delle esperienze vissute, descrivendo l’incontro tra “il mondo dei sani e quello dei malati mentali”. L’autore ha posto domande cruciali: dove è finita la “follia” dopo la chiusura dei manicomi? Che impatto ha la malattia mentale sulla percezione sociale degli individui dopo il trattamento? La genesi dei romanzi affonda nelle radici di un’amicizia con un’operatrice di Sant’Egidio. I diari di questa amica, inizialmente pensati per un progetto di raccolta fondi, rivelarono un’inaspettata complessità. L’autore ha scoperto che il rapporto tra operatori e pazienti era caratterizzato da un’insolita serenità. Questo contrasto tra il mondo lavorativo e l’ambiente della comunità psichiatrica ha catturato l’attenzione di Redaelli, spingendolo a trascorrere 13 anni a contatto con pazienti psichiatrici a Lanciano. Inizialmente, l’idea era di creare una narrativa d’immaginazione, ma la potenza delle storie condivise dai pazienti si è imposta. Redaelli ha raccolto frammenti di ricordi e emozioni, dando forma a due romanzi di finzione che, pur nella loro narrazione romanzata, presentano un’analisi profonda della realtà vissuta. Il protagonista, fingendosi malato, penetra nel mondo delle comunità psichiatriche, offrendo una prospettiva interna ed esterna. Il risultato è un’opera che Redaelli descrive come un “elogio all’ascolto della follia”. All’evento hanno partecipato il sindaco Paolo de Maio, l’assessore Federica Fortino e il consigliere Ferdinando Padovano.

Redazione

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