La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23408 del 2022, ha ribadito il diritto al risarcimento per i danni alla salute causati da disturbi del sonno dovuti a rumori persistenti. Nel caso specifico, si trattava dei continui abbai di cani lasciati di notte sul terrazzo e su un’area condominiale. La sentenza conferma la decisione della Corte d’Appello di Caltanissetta, accogliendo la richiesta di un uomo che aveva subito danni, sia fisici che professionali, a causa della cronica mancanza di sonno. L’uomo, infatti, aveva perso il lavoro a seguito di numerose assenze per malattia, direttamente imputabili allo stress derivante dalla prolungata privazione di riposo. Il ricorso del proprietario dei cani è stato giudicato inammissibile dalla Cassazione. La Corte ha respinto la richiesta di riesame della vicenda, sottolineando che la funzione della Cassazione è quella di verificare la correttezza giuridica delle decisioni dei giudici di merito e non di rivalutare le prove. La Corte ha specificato che solo i giudici di primo e secondo grado possono valutare le prove e determinare i fatti, non potendo la Cassazione riaprire il dibattito sui fatti già accertati. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente condannato al pagamento delle spese legali e al risarcimento dei danni al vicino.
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