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Cinque quesiti referendari: la riforma della giustizia al voto

Il 12 giugno, gli italiani saranno chiamati alle urne non solo per il rinnovo di circa mille consigli comunali, ma anche per esprimersi su cinque cruciali quesiti referendari riguardanti il sistema giudiziario. Per la validità della consultazione, è richiesto il raggiungimento del quorum: la partecipazione di oltre la metà degli aventi diritto al voto (più di 25 milioni di elettori). Il referendum, di tipo abrogativo, prevede un voto binario: “sì” per l’abrogazione, totale o parziale, delle norme oggetto di scrutinio; “no” per il mantenimento dello status quo. Di seguito, i cinque quesiti proposti all’elettorato:

**Primo quesito (scheda rossa):** Abrogazione del testo unico sull’incandidabilità e divieto di ricoprire cariche pubbliche per condanne definitive di reati non colposi (D.Lgs. 31 dicembre 2012, n. 235). La domanda posta agli elettori è: “Volete l’abrogazione del decreto legislativo che disciplina l’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche pubbliche a seguito di condanna definitiva per reati non colposi?”.

**Secondo quesito (scheda arancione):** Limitazione delle misure cautelari attraverso l’abrogazione di parte dell’articolo 274, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Il quesito chiede agli elettori: “Volete l’abrogazione della norma che regola le esigenze cautelari nel processo penale, in particolare riguardo alla possibilità di applicazione di misure cautelari per reati della stessa specie di quello oggetto del procedimento?”.

**Terzo quesito (scheda gialla):** Separazione delle funzioni dei magistrati, abrogando le norme che consentono il passaggio tra funzioni giudicanti e requirenti. Gli elettori si pronunceranno sull’abrogazione di diverse disposizioni normative (art. 192, comma 6, R.D. 30 gennaio 1941, n. 12; art. 18, comma 3, legge 4 gennaio 1963, n. 1; art. 23, comma 1, D.Lgs. 30 gennaio 2006, n. 26; e diverse parti dell’art. 13 e dell’art. 3, comma 1, del D.Lgs. 5 aprile 2006, n. 160, e del D.L. 29 dicembre 2009, n. 193, convertito nella legge 22 febbraio 2010, n. 24) che regolano il passaggio di ruolo tra funzioni giudiziarie.

**Quarto quesito (scheda grigia):** Modifica della partecipazione dei membri laici alle deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei consigli giudiziari. La domanda è: “Volete l’abrogazione delle norme che limitano la partecipazione dei componenti laici alle deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei consigli giudiziari (art. 8, comma 1, e art. 16, comma 1, del D.Lgs. 27 gennaio 2006, n. 25)?”.

**Quinto quesito (scheda verde):** Abrogazione delle norme sulla modalità di elezione dei componenti togati del Consiglio Superiore della Magistratura. Si chiede agli elettori se vogliono abrogare le disposizioni (art. 25, comma 3, legge 24 marzo 1958, n. 195) che regolano l’elezione dei componenti togati del CSM, riguardo al numero di magistrati presentatori nelle liste elettorali.

Redazione

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