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Il Convento di Sant’Andrea: Un’altra minaccia di chiusura?

La comunità di Nocera Inferiore si mobilita per scongiurare l’imminente chiusura del convento di Sant’Andrea, minacciata dalle difficoltà gestionali affrontate dai tre frati cappuccini residenti: padre Michele, padre Luigi e padre Flaviano. Questi ultimi, oltre ai doveri religiosi e liturgici propri del convento, che funge anche da centro missionario, si trovano gravati da impegni aggiuntivi. Padre Michele, ad esempio, ricopre anche il ruolo di parroco di San Bartolomeo, coadiuvato all’occorrenza dai suoi confratelli. Padre Luigi celebra messa nella cappella ospedaliera di Pagani e assiste gli infermi degli ospedali di Pagani e Nocera, con padre Flaviano a fornire supporto qualora necessario. Quest’ultimo, inoltre, interviene per sopperire a carenze di personale in diverse chiese della zona. La scarsità di vocazioni, purtroppo, impedisce di potenziare il personale del convento, aggravando la situazione. Di conseguenza, i vertici provinciali dell’ordine dei Cappuccini stanno prendendo in considerazione la possibilità di una chiusura, non la prima nella lunga storia del convento. Fondato nel 1563 dal Duca Alfonso I Carrafa, che donò l’edificio e il terreno ai frati, il convento ha affrontato diverse crisi nel corso dei secoli. Danni sismici agli inizi del XVII secolo e la soppressione degli ordini religiosi nel 1860 hanno messo a dura prova la sua esistenza. Un intervento popolare nel 1631, con la raccolta di 1000 ducati per la ricostruzione, e il successivo intervento di un mecenate nocerino, Angelo Gambardella, che riscattò il convento, ne testimoniano la forte connessione con la comunità. Un periodo di chiusura negli ultimi anni del XX secolo, che ha visto la trasformazione del convento in casa di cura per anziani, ha purtroppo causato danni significativi all’edificio e alle sue opere d’arte, sollecitando il ritorno al culto. Grazie all’impegno di padre Pietro, che riaprì la chiesa domenicale, e al sostegno economico pubblico e alla generosità di molti cittadini nocerini, il convento ha ripreso vita. Oggi, per impedire una nuova chiusura, l’associazione “Sant’Andrea Laudato sii” opera attivamente, fornendo supporto ai frati e organizzando eventi benefici, come il recente concerto di Maryncanto, per raccogliere fondi. L’associazione, inoltre, si impegna in attività di solidarietà, come l’invio di aiuti umanitari in Ucraina, rafforzando il legame tra il convento, un tesoro storico e artistico che custodisce, tra l’altro, un prezioso altare ligneo del XVIII secolo opera dei frati Francesco e Bernardino da Sorrento, e la comunità locale. L’obiettivo è preservare questo patrimonio storico e culturale, e rafforzare la collaborazione tra la comunità nocerina e l’ordine francescano.

Redazione

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