Il 5 maggio 1998: un ricordo indelebile di dolore e speranza

Il 5 maggio 1998: un ricordo indelebile di dolore e speranza

Ventiquattro anni dopo la catastrofe che sconvolse Sarno, Siano, Bracigliano, Quindici e San Felice a Cancello, il ricordo delle 160 vittime e dell’impegno instancabile dei soccorritori resta vivo. Il 5 maggio è una data incisa a fuoco nella memoria collettiva, segnata dal dolore per la tragedia che colpì l’Agro nocerino-sarnese. Una gigantesca massa di fango, stimata in circa due milioni di metri cubi, travolse tutto sul suo percorso, causando 160 decessi e centinaia di feriti. L’ospedale “Villa Malta” di Sarno subì danni gravissimi, e la cittadina pagò il tributo più alto, con 137 vittime e la completa distruzione della frazione di Episcopio. Da ogni angolo della Campania affluirono volontari della Protezione Civile e cittadini comuni per dare il loro contributo alle operazioni di soccorso. Giorni e notti interminabili trascorsi sotto una pioggia incessante, scavando senza sosta alla ricerca di sopravvissuti tra i detriti. Tra le vittime, ricordiamo con commozione Maurizio Marino ed Enrico Battipaglia, medico e infermiere nocerini dell’ospedale sarnese, ai quali è stato dedicato il piazzale antistante l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. A distanza di anni, istituzioni e cittadini, sia testimoni diretti che indiretti del disastro, ricordano il dramma che ha distrutto numerose famiglie e l’esempio di chi ha lavorato instancabilmente per riportare, con mesi di sacrifici, un barlume di normalità.