Il 25 aprile 1945 segna un momento cruciale nella storia italiana: la proclamazione dell’insurrezione nei territori ancora occupati dal regime nazifascista. Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) diede il via alla lotta armata, incitando le forze partigiane all’attacco dei presidi nemici. Un decreto del CLNAI condannava a morte i membri del governo fascista e i gerarchi, rei di aver soppresso le libertà costituzionali, nel nome del popolo italiano. Tre giorni dopo, diversi gerarchi, incluso Benito Mussolini – che il 25 aprile tentò la fuga all’estero travestito da soldato tedesco – vennero giustiziati. La Resistenza, un movimento eterogeneo di uomini e donne di ogni età e provenienza, fu determinante in questo periodo, combattendo un nemico comune su tutto il territorio nazionale. Anche località come Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Cava de Tirreni e Scafati furono palcoscenici di cruciali scontri partigiani. La fine delle ostilità in Italia giunse ufficialmente il 3 maggio 1945, con la firma della resa di Caserta il 29 aprile. Nel 1949, il 25 aprile divenne festa nazionale. Quest’anno, in un contesto segnato dalla guerra in Ucraina, il Presidente Mattarella ha lanciato un messaggio di pace, traendo ispirazione dalla Liberazione italiana come monito contro la sottomissione alla prepotenza. Mattarella sarà ad Acerra, in Campania, per commemorare l’eccidio del 1943, in cui 88 cittadini persero la vita per mano delle forze naziste. Dopo due anni di restrizioni pandemiche, le celebrazioni del 25 aprile tornano in presenza nelle piazze italiane.
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