I Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di quattro persone, accusate di usura, violenza privata aggravata ed esercizio abusivo di attività finanziaria. L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia tra il 2018 e il 2020, ha svelato un’organizzazione criminale che operava nel capoluogo campano, estorcendo denaro a dodici vittime, molte delle quali in condizioni economiche precarie. I prestiti, oscillanti tra 100 e 3000 euro, erano erogati con tassi di interesse esorbitanti, fino al 400% annuo. Le vittime erano sottoposte a continue intimidazioni, vessazioni e pressioni psicologiche, con minacce dirette e implicite, come la confisca di autoveicoli. In un caso specifico, gli indagati si sono appropriati del bancomat di una vittima per riscuotere gli interessi. Un individuo, Luciano Pisapia, 52enne disoccupato, è stato arrestato e trovato in possesso di una pistola con matricola cancellata, utilizzata per le minacce. È stato incarcerato, a differenza di Anna Pastore (48 anni), Laura Miele (51 anni) e Giuseppe Celenta (58 anni), sottoposti agli arresti domiciliari. Pisapia si sarebbe avvalso della complicità delle due donne, con cui intratteneva una relazione sentimentale. Celenta, titolare di un bar nel quartiere Torrione, utilizzava il suo locale come punto di riscossione dei crediti. Il giro d’affari illecito ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro.
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