Il 19 marzo: omaggio a San Giuseppe e ai padri

In molte nazioni, il 19 marzo è dedicato alla celebrazione della figura paterna, spesso coincidente con la festa di San Giuseppe, patrono delle famiglie. In Italia, tradizionalmente legata alla ricorrenza religiosa, la “Festa del Papà” ha radici profonde, evoluendosi nel tempo al pari dei ruoli familiari. Un tempo giorno festivo (fino al 1977), oggi è un’occasione per onorare il ruolo paterno, con gesti affettuosi quali regali, lavoretti scolastici e dolci tradizionali, come le zeppole di San Giuseppe, particolarmente diffuse in Campania. In alcune aree rurali, si intrecciano celebrazioni religiose e tradizioni pagane legate al passaggio dall’inverno alla primavera, con falò e canti in onore del Santo. L’immagine del padre è mutata considerevolmente. Le famiglie italiane, un tempo prevalentemente patriarcali, hanno sperimentato profondi cambiamenti sociali che hanno ridefinito il ruolo maschile nella famiglia. L’avvento del femminismo e la lotta per la parità di genere hanno gradualmente trasformato la figura del padre severo e distaccato in quella di un genitore collaborativo e affettuoso, coinvolto attivamente nell’educazione e nella crescita dei figli. Nonostante questa evoluzione, la varietà di esperienze paterne persiste: da chi ha abbracciato con entusiasmo questo ruolo, a chi lo ha affrontato con minore preparazione. La genitorialità rimane una sfida complessa, che richiede impegno e responsabilità, consapevoli dell’importanza di formare le generazioni future. Questa celebrazione, quindi, rende omaggio a tutti i padri, a chi ha dedicato con sacrificio la propria vita ai figli, sia a coloro che possono ancora godere della loro presenza, sia a chi ne custodisce il ricordo.