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Il tentativo di Putin di annientare l’identità ucraina: una manipolazione storica

Il presidente russo, nel suo tentativo di negare all’Ucraina il diritto di esistere, ha distorto la storia dell’Europa orientale con una propaganda imperialista e dittatoriale. La sua affermazione che “l’Ucraina è storicamente parte della Russia” è una falsità priva di fondamento, che usa la storia come strumento di guerra. Questo attacco alla realtà si spinge fino a condannare Lenin per aver promosso l’autodeterminazione delle nazioni nell’Unione Sovietica. Per Putin, l’Ucraina esiste solo come parte integrante della Russia, un’opinione fortunatamente non condivisa dalla maggioranza dei russi, nonostante la repressione interna. La menzogna principale, “l’Ucraina è stata creata dalla Russia,” ignora il ruolo chiave dell’Ucraina come culla della cultura russa, con origini risalenti al medioevo dei Rjurikidi di Kiev (Anna-Agnese Jaroslavna, regina di Francia, ne è un esempio). L’etnogenesi ucraina ha forgiato una forte identità culturale, contraddicendo le affermazioni di Putin. L’affermazione che “le persone di questi territori sono sempre state russe e ortodosse dal XVII secolo” è un’ulteriore distorsione della verità. Mentre è vero che parte dell’Ucraina moderna fu annessa alla Russia nel XVII secolo, non esisteva una sola entità russa in quel periodo. Nel XIX secolo, vaste aree dell’Ucraina erano sotto il controllo di magnati polacchi di rito romano, mentre la popolazione contadina ucraina professava un cattolicesimo bizantino, soppresso poi dallo zar Nicola I. Altre porzioni del territorio ucraino appartenevano a diversi stati. Intorno al XV secolo, una massiccia migrazione di cosacchi portò alla formazione dell’Hetmanato cosacco di Zaporožžja (1649-1764), che gradualmente entrò nell’orbita zarista con il Trattato di Perejaslav del 1654, inizialmente solo la riva sinistra del Dnepr. La riva destra rimase sotto la Polonia-Lituania fino al 1793. Prima dell’unificazione, l’Ucraina, come l’Italia pre-unitaria, era frammentata tra diverse potenze: il Granducato di Lituania, la Confederazione Polacco-Lituana (dopo l’Unione di Lublino del 1569), la Moscovia, il Khanato di Crimea, il Regno d’Ungheria, l’Impero Asburgico, l’Impero Ottomano, la Polonia, il Regno di Galizia e Lodomiria e la Bucovina. L’Ucraina, lungi dall’essere una semplice periferia russa come descritto dalla propaganda di Putin, era una zona di confine, un crocevia di civiltà.

Redazione

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