Il giuramento di Mattarella: un secondo mandato tra applausi e impegni

Sergio Mattarella ha iniziato il suo secondo mandato presidenziale a Montecitorio. La cerimonia, iniziata nel pomeriggio, è stata preceduta da un lungo e caloroso tributo al Capo dello Stato. Dopo il breve giuramento, il Presidente ha tenuto un discorso di insediamento, più volte interrotto da oltre cinquantacinque applausi e venti ovazioni in piedi. Il discorso, ampio e articolato, ha toccato numerosi temi cruciali per il Paese. Mattarella ha espresso il suo profondo riconoscimento al personale sanitario per il lavoro svolto durante la pandemia, affrontando poi questioni come le migrazioni, le tragedie sul lavoro, le esigenze dei giovani e degli anziani, la lotta alle organizzazioni criminali, la violenza di genere e la riforma della giustizia. Il Presidente ha ricordato, inoltre, figure recentemente scomparse come David Sassoli e Monica Vitti, e il giovane Lorenzo Parelli, vittima di un incidente sul lavoro. Le parole iniziali del Presidente sono state: “Per me è una nuova, inaspettata chiamata alla responsabilità, alla quale non ho potuto e voluto sottrarmi”. Il discorso ha evidenziato l’importanza del rapporto tra Italia e Unione Europea, auspicando una crescita nazionale unita e fortemente legata ai paesi alleati per un rinnovato slancio europeo. Mattarella ha sottolineato la necessità di una partecipazione politica attiva e coesa, affinché i cittadini possano avere fiducia nella politica come strumento civile per esprimere le proprie opinioni e il proprio senso di appartenenza alla Repubblica. Un tema ricorrente nel discorso è stato quello della “dignità”, richiamato in diverse circostanze: nella lotta contro la violenza sulle donne, nella sfida all’immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani, nel rispetto degli anziani, nella lotta alla povertà e nella costruzione di una nazione libera dalla criminalità organizzata e dalla complicità di chi la ignora. Dopo un finale altrettanto emozionante, il Presidente si è recato al Sacrario del Milite Ignoto. La cerimonia si è conclusa con il sorvolo delle Frecce Tricolori e il rientro al Quirinale a bordo di una storica Lancia Flaminia scoperta, insieme al Primo Ministro Draghi, scortati dalla cavalleria.