La recente sconfitta contro il Bitonto rappresenta solo l’apice di una crisi ben più profonda che attanaglia la Nocerina. La conferenza stampa di Cavallaro, Bolzan, Garofalo e Bruno, pur rompendo il silenzio, non ha offerto soluzioni concrete. L’immagine è desolante: un teatro decadente, con poltrone logore, un palcoscenico in rovina e attori in abiti sgualciti che interpretano una commedia mal scritta. Manca tutto: acqua potabile, acqua calda negli spogliatoi, un massaggiatore, gli stipendi. La “verità” rivelata dai quattro dirigenti, seppur tardiva, era già ampiamente nota. Pur apprezzabile il loro coraggio nell’affrontare pubblicamente la situazione, la loro uscita pubblica è arrivata troppo tardi. Due mesi fa, dopo la disastrosa trasferta di Alberobello, i tifosi chiesero a gran voce le dimissioni dello staff tecnico, non per i risultati in campo, ma per la mancanza di dignità dimostrata. Nessuna risposta arrivò fino a ieri, quando finalmente hanno preso le distanze dalla dirigenza, o meglio, dal presidente Maiorino, ribadendo, con una volontà alquanto discutibile, l’intenzione di proseguire. Questa dichiarazione, tuttavia, ha consolidato l’opinione di molti tifosi che li considerano complici della situazione. La loro professionalità non è in discussione, ma la dignità del club è andata perduta. La pesante sconfitta contro il Fasano ha segnato un punto di non ritorno. La spiegazione “partita sbagliata” per il risultato di 6-1 in superiorità numerica e senza tiri in porta è inconcepibile. Le ultime quattro partite mostrano una squadra in piena crisi, costretta a lottare per la salvezza. La fiducia riposta nelle promesse iniziali si è rivelata vana, come era già chiaro dalla precedente conferenza stampa del direttore sportivo Bolzan. La possibile apertura del mercato potrebbe causare un esodo di giocatori. Il futuro della Nocerina appare più cupo del presente; la conferenza stampa sembra un tentativo di limitare i danni prima di un tracollo definitivo. A ciò si aggiungono le pessime figure fuori dal campo, mai viste nella storia ultracentenaria del club, neppure nei periodi più bui. La partita contro il Bitonto si è svolta su un campo indecente, inaugurato appena cinque mesi prima, e la squadra ospite si è vista negare persino l’uso delle docce per la mancanza di acqua calda. Lo sfogo del sindaco Torquato ha sottolineato la gravità della situazione, con responsabilità da attribuire sia agli uffici comunali che alla società. L’omissione del ricordo di Di Marzio e Labrocca, apparsi durante la settimana, rappresenta un’ulteriore vergogna. Dopo tre anni, è evidente che per chi gestisce la società, la Nocerina non è altro che un bene da possedere, il cui destino è indifferente. Non ditelo, però, ai fedeli tifosi che ieri hanno incitato la squadra per novanta minuti. Lasciateli sognare ancora, perché la Nocerina è una realtà importante.
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