Ispezionare il telefono cellulare o gli account online del proprio partner senza il consenso esplicito è un reato, secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione. Che si tratti di un coniuge o di un partner convivente, violare la privacy altrui è illegale. Sottrarre con violenza uno smartphone costituisce rapina, anche se la motivazione è quella di scoprire un’eventuale infedeltà. La Corte ha chiarito che il profitto, nell’ambito del reato di rapina, può essere di natura morale, rendendo quindi rilevante l’intento di ottenere informazioni private. Matrimonio e convivenza non giustificano la violazione del diritto alla riservatezza individuale. Qualsiasi intrusione nella sfera privata rappresenta un’illecita violazione della privacy. Pertanto, per accedere ai contenuti del cellulare o ai profili social di un’altra persona è necessario ottenere il permesso. L’utilizzo di informazioni ottenute in modo illegale non solo è inammissibile, ma può avere gravi conseguenze legali per chi ha commesso la violazione. Anche l’accesso tramite credenziali fornite dal partner, ma senza esplicito consenso all’accesso, costituisce accesso abusivo a sistema informatico. Indipendentemente dalle motivazioni, leggere email, messaggi o navigare sui social network di un’altra persona senza il suo permesso è illegale, persino se si sospetta un tradimento. In definitiva, non è consentito accedere alla corrispondenza privata di qualcun altro, indipendentemente dalle circostanze.
La Meloni vuole che tutti vivano sotto i cipressi. Nuova tragedia per chi è in…
Lo sapevate che c'è un aeroporto dove i biglietti costano meno qui in Italia? Ecco…
Adesso la privacy di tuo figlio verrà davvero tutelata: non si postano più foto sui…
Avere lo sconto alla cassa del supermercato è il sogno di tutti. Qui basta dare…
Eurospin ha appena lanciato un'invenzione pazzesca che, con pochi spicci, farà dimenticare il classico ferro…
Con il trucco della "panca svedese", potete non comprare né legna né pellet, scaldando la…