L’Unipegaso e il disagio dei laureati: costi elevati e ritardi nella consegna dei diplomi

Gli studenti dell’Università Telematica Pegaso protestano per le procedure complesse e onerose imposte per il rilascio dei diplomi di laurea. I laureati del 2020 segnalano ritardi significativi rispetto ai tempi previsti e lamentano l’applicazione di metodi di consegna ritenuti iniqui. A differenza di altri atenei campani, che hanno organizzato sistemi di ritiro con appuntamenti e accessi contingentati, la Pegaso ha optato per modalità considerate vessatorie. La comunicazione ufficiale esclude la possibilità di ritirare il diploma presso la segreteria, proponendo invece due opzioni gravose: 1) invio di una raccomandata con marca da bollo da 16 euro e richiesta di rilascio, con la raccomandazione, da parte degli studenti, di utilizzare una ricevuta di ritorno, se non addirittura una spedizione assicurata; 2) spedizione tramite corriere GLS con pagamento alla consegna (“porto assegnato”). Il costo, a carico dello studente, oscilla tra 25 e 35 euro, variabile a seconda della destinazione, e non viene comunicato preventivamente. Inoltre, l’università declina ogni responsabilità in caso di smarrimento o danneggiamento durante il trasporto. In sintesi, i laureati si trovano costretti a sostenere spese impreviste che raggiungono circa 50 euro, ad affrontare code postali in periodi di affollamento, ad attendere almeno tre settimane aggiuntive oltre ai ritardi preesistenti, e a rischiare la perdita o il deterioramento del diploma. Tale situazione genera un profondo malcontento, soprattutto considerando la mancata organizzazione di un sistema di ritiro ordinato con controlli preventivi. L’unica alternativa, la scelta autonoma del corriere, risulta impraticabile data la necessità di coordinamento con l’università. La situazione solleva interrogativi sulla responsabilità e l’impegno dell’ateneo nei confronti dei propri studenti.