Disponibilità di Lagevrio: criteri di somministrazione dell’antivirale anti-Covid

Il farmaco antivirale Lagevrio (molnupiravir), prodotto da Merck, è ora disponibile in Italia per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19. La distribuzione, gestita dalla Struttura Commissariale, ha raggiunto le Regioni italiane a partire dal 23 dicembre, a seguito dell’approvazione dell’AIFA. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato l’utilizzo del farmaco per i pazienti non ricoverati che presentano sintomi nelle prime fasi dell’infezione e fattori di rischio per una grave evoluzione della malattia. Tra i primi pazienti trattati presso l’ospedale Spallanzani di Roma, figurano una donna di 91 anni con patologie cardiache e diabete e una 72enne con problemi cardiaci e immunodeficienza, entrambe con sintomi lievi. In totale, sono state consegnate 11.899 confezioni, suddivise tra le Regioni in base alle loro esigenze (es. 480 in Campania, 360 in Abruzzo, etc.). Il trattamento prevede l’assunzione di quattro capsule due volte al giorno per cinque giorni, entro i primi cinque giorni dall’esordio dei sintomi, al fine di ridurre il rischio di ospedalizzazione. È importante sottolineare che Lagevrio non sostituisce la vaccinazione e il suo utilizzo è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento. La somministrazione del farmaco è a carico del Servizio Sanitario Nazionale e verrà gestita da medici di medicina generale e ospedalieri, inizialmente prevalentemente nelle farmacie ospedaliere, per poi estendersi ad altre farmacie autorizzate. La selezione dei pazienti avverrà secondo criteri clinici, potendo richiedere accertamenti preliminari in alcune Regioni. L’efficacia del farmaco è indipendente dalla variante virale, in quanto non agisce sulla proteina spike del virus. Nonostante rappresenti un’importante svolta nella lotta contro la pandemia, come sottolineato dall’infettivologo Matteo Bassetti, la disponibilità limitata e il costo elevato del farmaco ne restringono l’accesso, riservandolo ai pazienti che presentano i maggiori fattori di rischio, evitando un utilizzo indiscriminato.