Emergenza sanitaria globale: Nuova variante Covid-19 desta allarme

Una nuova variante del virus SARS-CoV-2, identificata in Sudafrica e designata come B.1.1.529, sta generando allarme tra gli esperti a causa delle sue numerose mutazioni – ben 32 – sulla proteina spike. Questa caratteristica potrebbe compromettere l’efficacia dei vaccini esistenti e la risposta immunitaria delle persone già vaccinate. I primi casi sono stati individuati in Botswana e in un viaggiatore proveniente da Johannesburg, Hong Kong; il conteggio dei contagi si aggira già intorno a sessanta, incluso un primo caso europeo confermato in Belgio.

La rapidità con cui si sono accumulate queste mutazioni è oggetto di indagine. Una possibile spiegazione è il basso tasso di vaccinazione in Sudafrica (solo il 24% della popolazione), unito alla potenziale evoluzione del virus in un individuo immunocompromesso che ha ospitato il patogeno per un periodo prolungato. Alessandro Carabelli, ricercatore italiano e direttore di un gruppo di ricerca del consorzio inglese Cog-Uk, descrive il numero di mutazioni come “molto elevato” e la loro comparsa come “estremamente rapida”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta monitorando attentamente la situazione, anche se saranno necessarie alcune settimane per valutare pienamente la pericolosità di questa nuova variante. L’esperta OMS Maria Van Kerkhove ha definito la situazione “abbastanza preoccupante”.

Come misura precauzionale per contenere la diffusione in Europa, la Commissione Europea sta prendendo provvedimenti per sospendere i voli provenienti dall’Africa meridionale. Diversi Stati membri, tra cui Italia, Germania, Francia, Olanda, Malta, Australia, Israele e Giappone, hanno già imposto restrizioni all’ingresso per chi ha soggiornato negli ultimi quattordici giorni in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed Eswatini. L’Italia, in particolare, ha emanato un’ordinanza ministeriale che vieta l’ingresso a queste persone.