Quali cattive abitudini è ora di abbandonare?

Quali cattive abitudini è ora di abbandonare?

Molte azioni quotidiane, posture e atteggiamenti diventano automatismi senza che ce ne rendiamo conto. Prendiamo ad esempio la “smartphone pinkie”, la posizione che porta a un dolore al mignolo per l’uso prolungato del cellulare con una sola mano. Questa postura, che usa il mignolo come appoggio, può irritare i nervi, causando problemi che in casi gravi richiedono l’intervento di un ortopedico. È preferibile, quindi, utilizzare entrambe le mani per sostenere il dispositivo. Oppure consideriamo l’ “honesty bombing”, ovvero la pratica di rivelare ogni dettaglio di sé stessi, senza filtri, ad un primo appuntamento. Questo approccio, che scarta il corteggiamento tradizionale, può sorprendere l’altra persona e portare a risultati imprevisti. Infine, c’è il “phubbing”, una combinazione di “phone” e “snubbing”, che consiste nell’ignorare gli interlocutori per dedicarsi al proprio smartphone. Questa mancanza di attenzione, scatenata da notifiche o dalla semplice voglia di navigare in rete, è percepita come molto irritante da chi la subisce, alimentando malintesi e conflitti. Quanti riescono a resistere alla tentazione di controllare il cellulare in ogni momento, anche a costo di trascurare le persone presenti? E quanti, invece, cedono a questo impulso, spesso senza rendersene conto? L’eccessivo utilizzo del telefono, giustificato dalla noia, dalla tensione o dall’attesa di messaggi importanti, finisce per relegare le interazioni umane in secondo piano, scatenando discussioni e incomprensioni. Quanti di noi riescono a lasciare il proprio smartphone in borsa o in tasca, lontano dalla portata della mano?