All’alba di oggi, la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), ha eseguito cinque arresti. Gli arrestati sono accusati di concorso in violenza privata, usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, con aggravanti mafiose in alcuni casi. L’indagine ha portato alla luce un giro di denaro di un milione di euro, ottenuto tramite prestiti con tassi d’interesse proibitivi, che variavano dal 300% al 514% annuo. L’accusa sostiene che gli indagati hanno sfruttato la vulnerabilità finanziaria delle vittime, applicando tassi usurari e ricorrendo a intimidazioni per il recupero crediti. In alcuni casi, le vittime sono state costrette a vendere i propri beni per ripagare i debiti. Le indagini hanno documentato episodi di violenza inaudita, come la visita di un usuraio a un ospedale per rintracciare un debitore ricoverato per gravi motivi di salute, al solo scopo di estorcergli denaro. Inoltre, sono state accertate diverse azioni intimidatorie nei confronti delle vittime e dei loro familiari, tra cui danneggiamenti di autovetture, minacce e pressioni sul luogo di lavoro. La gravità degli indizi di colpevolezza ha portato all’emissione dei mandati di cattura.
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