Questa mattina, le forze dell’ordine napoletane hanno posto agli arresti domiciliari Massimiliano Coppola, figura chiave di quattro società operanti nel settore del trasporto marittimo internazionale di gas liquefatti. L’accusa mossa nei confronti dell’imprenditore napoletano riguarda un’evasione fiscale stimata in circa 90 milioni di euro. Le indagini, dirette dal Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, hanno rivelato che Coppola, pur non risultando formalmente amministratore, esercitava di fatto tale ruolo nelle società Tower Bridge Limited, London Bridge Limited, Chelsea Bridge Limited e Westminster Bridge Limited. L’evasione è stata realizzata dichiarando falsamente la sede legale delle società nelle isole Marshall. Le indagini hanno inoltre accertato che le navi gasiere risultano registrate a nome di un prestanome portoghese, contattato e assistito da Coppola tramite uno studio legale di Madeira. I proventi dell’evasione, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero stati riciclati attraverso investimenti negli Emirati Arabi Uniti. I reati contestati sono omessa dichiarazione dei redditi delle società, dichiarazione infedele dei redditi personali e autoriciclaggio. La Guardia di Finanza ha svolto un’accurata ricostruzione delle operazioni finanziarie, documentando l’intricata rete di società offshore utilizzata per eludere il fisco italiano.
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