Invecchiamento sottomarino: una cantina campana apre le porte al regno di Nettuno

Nel cuore del mare, a 37 metri di profondità, giace la prima cantina subacquea della Campania. Un progetto innovativo per l’affinamento del vino, che sta riscuotendo crescente interesse tra i produttori. 530 bottiglie di spumante e 12 anfore di terracotta contenenti vino bianco riposano sul fondale marino, immerse in gabbie metalliche e ancorate con l’ausilio di subacquei e un pontone. Situata a un chilometro dalla costa di Casamicciola (Ischia), nell’area marina protetta del “Regno di Nettuno” (Ischia, Vivara e Procida), questa cantina sfrutta le condizioni ambientali uniche del sito: temperatura, luminosità e pressione costanti, previa autorizzazione della Guardia Costiera. Le bottiglie di spumante, provenienti dalla vendemmia del 2020 e imbottigliate nell’agosto precedente, vi resteranno per 24 mesi, promettendo un perlage più intenso e un gusto inusuale. Questa tecnica di invecchiamento negli abissi, già sperimentata in altri paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Grecia e Croazia) e nel resto del mondo, si sta diffondendo rapidamente. L’idea trae origine da un caso fortuito: nel 2010, il ritrovamento di bottiglie di champagne perfettamente conservate dopo 170 anni di permanenza nei fondali del Mar Baltico ha dimostrato le potenzialità di questo metodo, sia per vini rossi che bianchi. La costanza della temperatura, la scarsa illuminazione e il movimento delle correnti marine contribuiscono a creare un ambiente ideale per la conservazione degli aromi e del perlage. Resta da vedere se si tratta di una tendenza passeggera o di un nuovo standard qualitativo, ma una cosa è certa: il futuro della vitivinicoltura potrebbe risiedere proprio nelle profondità marine. Salute!