Il ritorno di Mazzeo: un’iniezione di entusiasmo per la Nocerina

Il ritorno di Mazzeo: un’iniezione di entusiasmo per la Nocerina

Il centravanti, intervistato dalla nostra redazione, ha discusso delle aspettative e del suo legame con la città. A otto anni dalla semifinale play-off di Lega Pro 2012-13, un incontro sfortunato culminato in un palo sfiorato, Mazzeo torna a vestire la maglia rossonera per la terza volta. Quel match segnò l’ultima grande emozione per i tifosi prima di un periodo difficile, ma il suo ritorno ha riacceso la passione. Dopo un’estate di tensioni tra tifoseria e dirigenza, l’arrivo di Mazzeo, insieme a Bovo e Cason, ha galvanizzato l’ambiente. “Tornare era un mio desiderio fin dalla partenza; la Nocerina è sempre rimasta nel mio cuore”, ha dichiarato l’attaccante salernitano, spiegando le motivazioni del suo ritorno. L’obiettivo, ha aggiunto, è “riaccendere l’entusiasmo della tifoseria, dare il massimo insieme alla squadra e al mister, creando un gruppo affiatato”. Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali, Mazzeo si è mostrato cauto, riconoscendo la difficoltà del girone: “Difficile stabilire obiettivi a breve termine, questo campionato è impegnativo. Dovremmo valutare più avanti”. La sua duttilità tattica, però, è un valore aggiunto: “Con il mister abbiamo discusso del mio ruolo, mi piace il suo metodo di lavoro. Posso giocare in qualsiasi posizione d’attacco, il mio obiettivo è sempre dare il meglio, segnare, assistere e supportare i compagni più giovani”. La sua carriera, iniziata proprio a Nocera dopo una breve esperienza alla Salernitana, lo ha visto protagonista nel biennio 2004-2006, affermandosi come titolare e guadagnandosi un posto nella C. “A Nocera sono diventato uomo”, ha ricordato, sottolineando il legame profondo con la città e i tifosi: “È una piazza calda, con un pubblico appassionato. Giocare qui, soprattutto per i giovani, è un trampolino di lancio importante”. Infine, Mazzeo ha espresso la speranza di un ritorno alla normalità dopo la pandemia: “Gli stadi vuoti sono stati un duro colpo per i tifosi, abituati a seguire la squadra ovunque. Non vedo l’ora che ritornino a tifare al San Francesco, la nostra vera casa”.