Sulla spiaggia della Chiaia a Forio d’Ischia, un evento fortunato ha tinto di speranza la notte. Ventidue notti fa, un nido di tartarughe marine, posizionato sfortunatamente lontano dalla battigia in un’area affollata, ha dato alla luce 25 piccole creature. La loro delicata corsa verso l’oceano, un viaggio ricco di insidie, è iniziato con un rischio significativo: la distanza dalla riva e la presenza di predatori terrestri (uccelli e granchi) e marini le attendevano. La sopravvivenza delle tartarughe marine è notoriamente precaria; si stima che solo una su mille raggiunga l’età adulta. Invece di dirigersi verso il mare, le piccole tartarughe si sono avviate verso la strada. Un attento bagnino, notando la situazione critica, ha prontamente intervenuto. Dopo aver tentato invano di guidare le tartarughe verso l’acqua, le ha raccolte in un secchio, è salito su un gommone e le ha condotte al largo, assicurando la loro incolumità. L’episodio evidenzia la fragilità di queste creature, minacciate non solo dai predatori naturali, ma anche dall’inquinamento umano. L’ingestione di plastica, soprattutto sacchetti che imitano le meduse (cibo preferito delle tartarughe), è una seria minaccia per la popolazione mediterranea, dove oltre la metà degli esemplari presenta tracce di plastica nel proprio apparato digerente. La spiaggia in questione non è un sito di nidificazione protetto, rendendo ancor più significativa la sopravvivenza di queste 25 tartarughine, un piccolo miracolo avvenuto tra ombrelloni e attività balneari.
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