La Costiera Amalfitana, con i suoi paesaggi mozzafiato, cela un patrimonio spesso trascurato: la sua biodiversità. Un progetto di sviluppo sostenibile e tutela ambientale ha portato alla luce un prezioso ortaggio quasi scomparso: il pomodoro Re Umberto, localmente noto come Fiascone. Il suo nome rende omaggio a Re Umberto I di Savoia, che visitò Napoli nel 1878, e la sua scelta come varietà di rappresentanza testimoniava l’eccellenza del tempo. Interessante notare che questo pomodoro è all’origine del celebre San Marzano, frutto di un incrocio con un’altra varietà. Coltivato per oltre un secolo in Italia e commercializzato dalle principali aziende sementiere, il Re Umberto è stato poi soppiantato da altre varietà più produttive, finendo per essere quasi dimenticato, tranne che in alcune aree della Costiera. A Tramonti, in particolare, la sua coltivazione ha resistito, tramandata di generazione in generazione per uso familiare, impedendone l’estinzione totale. Il recupero del Fiascone si inserisce in un’iniziativa più ampia di associazioni ambientaliste locali, volta a promuovere lo sviluppo economico sostenibile e la conservazione della biodiversità.
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