Nel reparto di terapia intensiva cardiochirurgica dell’ospedale Monaldi di Napoli, un uomo di 56 anni ospita il primo cuore bioartificiale impiantato in Europa. L’intervento, condotto da un team guidato dal Dottor Ciro Maiello, responsabile dell’Unità operativa Cardiochirurgia dei Trapianti, ha coinvolto cardiochirurghi, anestesisti, infermieri, perfusionisti e un cardiologo. A causa di condizioni che lo rendevano ineleggibile per un trapianto tradizionale, il paziente ha beneficiato di questa procedura pionieristica. Presenti durante l’operazione anche esperti della Carmat, azienda francese fondata dal celebre cardiochirurgo Alain Carpentier, nota per le sue innovazioni nel campo delle valvole cardiache biologiche e della chirurgia mini-invasiva. Il dispositivo, un sistema meccanico di supporto circolatorio che sostituisce completamente il cuore naturale, è dotato di valvole biologiche e di piccoli motori elettrici per pompare il sangue nell’aorta e nell’arteria polmonare. La sua capacità di autoregolare il flusso sanguigno, grazie a sofisticati sensori e software, rappresenta una svolta nella tecnologia cardiochirurgica. Attualmente, le condizioni del paziente sono stabili e sotto stretto monitoraggio medico.
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