Il misterioso anfiteatro di Nuceria Alfaterna: un tesoro nascosto tra le case

Sotterrato e inglobato tra abitazioni, edifici storici e il convento francescano di Santa Maria degli Angeli, tra Nocera Superiore e Nocera Inferiore, giace l’anfiteatro di Grotte. La sua presenza è suggerita dal tracciato curvilineo di una strada nel quartiere omonimo di Nocera Superiore: gli edifici, disposti a semicerchio, seguono l’anello delle mura dell’anfiteatro sottostante. Chi conosce la sua esistenza può solo immaginarlo, poiché attualmente è impossibile vederlo nella sua interezza. Costruito in epoca neroniana, la sua edificazione seguì la chiusura dell’anfiteatro di Pompei a causa di una violenta disputa tra pompeiani e nocerini nel 59 d.C. (un’immagine della contesa è stata ritrovata nella “casa dell’Anfiteatro” a Pompei).
Scoperto nei primi anni del Novecento dai fratelli Matteo e Alfonso Fresa, la notizia della sua esistenza circolò solo a metà secolo. Inizialmente datato al I secolo d.C., studi successivi hanno ipotizzato ampliamenti in età adrianea e traianea. Inizialmente paragonato, per dimensioni, all’anfiteatro pompeiano, la scoperta di un quinto anello esterno ha poi suggerito un paragone con quello di Capua. Le dimensioni, ricostruite grazie ad esplorazioni nelle cantine delle case circostanti, sono sorprendenti: 125 metri di lunghezza e 102 di larghezza, rendendolo uno degli anfiteatri più grandi dell’antichità.
Negli anni sono stati proposti diversi progetti per lo scavo di alcune sezioni del monumento, tenendo conto delle abitazioni e del convento, quest’ultimo edificato nella sua forma attuale nel XVI secolo. Tuttavia, questi progetti non hanno avuto seguito. L’anfiteatro giace nell’oscurità, un buio interrotto solo occasionalmente da flebili raggi di luce che filtravano dal chiostro del convento. Ora, anche questi pochi indizi, come alcuni resti delle gradinate, sono completamente nascosti. Trovare un equilibrio tra la conservazione delle abitazioni e del convento e la valorizzazione dell’anfiteatro rappresenta una sfida complessa. Finché non si raggiungerà un accordo per la promozione del patrimonio storico e culturale del territorio, la situazione rimarrà invariata.