Sequestro milionario a Sarno: colpita la famiglia Serino, legata alla camorra
Un’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha portato al sequestro di beni per milioni di euro appartenenti ai familiari di Aniello Serino, detto “’o Pope”, un boss mafioso di Sarno attualmente detenuto. Il provvedimento, frutto di un’accurata inchiesta del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, colpisce Aniello (76 anni), sua moglie Venere Sirica (oltre settant’anni), e i figli Michelina (50 anni) e Matteo (48 anni, anch’egli in carcere). Il patrimonio confiscato comprende tre aziende – due operanti nel commercio di bestiame vivo e nella coltivazione di olivi, e una sala scommesse con internet point – 43 immobili e terreni (inclusi edifici e garage) del valore di circa 2 milioni di euro, e 19 conti correnti collegati direttamente o indirettamente ai Serino. L’indagine, condotta per anni, ha dimostrato come Matteo Serino, in seguito all’incarcerazione del padre, abbia assunto la guida del gruppo criminale. Le risultanze investigative hanno confermato l’esistenza di un clan camorristico guidato da Aniello Serino e dal figlio Matteo, con una forte influenza sul territorio di Sarno e ramificazioni in tutta la provincia di Salerno. I loro interessi illeciti spaziavano dal controllo e dalla distribuzione di videopoker all’estorsione di imprese edili impegnate in lavori pubblici a Sarno, a seguito della frana del 1998. Le attività criminali della famiglia Serino includevano anche il traffico di droga, la gestione di macchinette da gioco illegali, il furto di bestiame su larga scala, e l’intestazione fittizia di attività commerciali nel settore delle scommesse e del noleggio di distributori automatici. Inoltre, si sono dedicati all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e al recupero crediti. I beni sequestrati rappresentano, in modo inequivocabile, i proventi di queste attività illecite.
