Gli smartphone sono ormai onnipresenti, apprezzati per la loro rapidità e versatilità. Tuttavia, il proliferare di dispositivi smart solleva dubbi sulla loro reale utilità. Spesso acquisiamo le ultime novità tecnologiche senza riflettere sulla loro necessità. La “casa intelligente” ne è un esempio lampante. Sistemi domotici consentono l’interazione tra dispositivi quali router, illuminazione intelligente, elettrodomestici connessi, serrature digitali, interruttori wireless e altoparlanti intelligenti con assistenti virtuali come Alexa. Anche le grandi aziende di arredamento offrono kit domotici a prezzi accessibili.
Questi kit permettono di automatizzare diverse funzioni domestiche. Sensori di movimento, comandi vocali o programmazioni temporizzate controllano luci e dispositivi audio. È possibile creare scenari personalizzati tramite app, ad esempio per automatizzare l’apertura delle tapparelle, l’accensione del riscaldamento e l’avvio della lavatrice al mattino. L’idea è allettante: una casa che si adatta alle nostre esigenze, preparando il caffè e climatizzando gli ambienti prima ancora che ci alziamo. Ma è davvero indispensabile?
Certo, la domotica può essere di grande aiuto per persone anziane o con mobilità ridotta. Ma è necessario un comando vocale per accendere una luce o aprire una finestra? Probabilmente no. La chiave sta nella scelta oculata: selezionare solo ciò che migliora realmente la qualità della vita, evitando l’acquisto impulsivo di gadget tecnologici inutili. In definitiva, la tecnologia domestica intelligente deve essere un’aggiunta, non un’ossessione.
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