I dipendenti a tempo determinato dell’Azienda Comunale Servizi Esterni (ACSE) di Scafati, in scadenza di contratto il 29 maggio 2021, rivolgono un accorato appello al sindaco Cristoforo Salvati. In una lettera aperta, esprimono preoccupazione per il futuro del loro impiego e chiedono chiarimenti in merito alle intenzioni dell’amministrazione comunale. Dal 25 ottobre 2019, i lavoratori sono stati impiegati senza interruzioni contrattuali, contribuendo attivamente alle attività dell’ACSE. Tuttavia, la prospettiva di un rinnovo del contratto appare incerta. L’amministrazione sembra propendere per l’assunzione di nuovo personale interinale, una scelta che, secondo i dipendenti, non risolverebbe il problema della precarietà e non garantirebbe la stabilità occupazionale.
Sebbene la stabilizzazione richieda un concorso pubblico, i lavoratori sottolineano di essere stati già selezionati tramite procedure pubbliche, senza alcun legame di parentela o altro tipo con il personale o la dirigenza dell’ACSE. Si chiedono pertanto perché l’amministrazione non valuti la possibilità di stabilizzare il personale già presente, anziché avviare nuove procedure di selezione. Questo approccio, oltre a garantire sicurezza occupazionale, consentirebbe di beneficiare di incentivi fiscali previsti per l’assunzione di under 35, riducendo i costi relativi a formazione e vestiario, già posseduti dal personale in servizio. Il costo orario a base d’asta per il personale interinale (18,53€) e il ribasso del 5,828% ottenuto dalla nuova agenzia, non garantiscono un effettivo risparmio a lungo termine, anzi, perpetuano un ciclo di precarietà.
La stabilizzazione degli under 35, invece, assicurerebbe continuità all’azienda, contrastando l’impatto dei pensionamenti futuri sulla forza lavoro. I lavoratori evidenziano inoltre incongruenze tra diversi documenti approvati dall’ACSE in momenti differenti, sollecitando una valutazione attenta della gestione della situazione. Considerato il perdurare della pandemia e le conseguenti difficoltà occupazionali, i dipendenti chiedono al sindaco di considerare la possibilità di evitare un ulteriore aggravio delle spese pubbliche legate al sostegno del reddito. L’attività dell’ACSE, sottolineano, è continua e necessaria, come dimostrato anche dalla performance durante il periodo pandemico. Infine, i lavoratori chiedono al sindaco se sia stata esplorata la possibilità di stabilizzare il personale, risparmiando risorse pubbliche e garantendo stabilità all’azienda.
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