Napoleone a duecento anni dalla morte: una prospettiva moderna

Napoleone a duecento anni dalla morte: una prospettiva moderna

Il 5 maggio 1821 segnava la fine terrena di Napoleone Bonaparte, evento indelebile nella memoria collettiva. Il 19 aprile, il Rotary Club Napoli Sud Ovest, presieduto dall’avvocato Paolo Trapanese, ha celebrato il bicentenario della sua scomparsa con una coinvolgente conferenza online. Il relatore, il prestigioso accademico dei Lincei Luigi Mascilli Migliorini, ha presentato un’analisi approfondita, intitolata “Ei fu! Napoleone Bonaparte nel bicentenario della scomparsa”, che ha evitato sia l’agiografia stucchevole sia la denigrazione superficiale. Con il suo stile affascinante e coinvolgente, Mascilli Migliorini, tra i maggiori esperti del periodo napoleonico, ha esplorato la figura di Bonaparte, non solo nel suo contesto storico, ma anche evidenziando l’attualità e la modernità del suo lascito culturale, politico, legislativo e amministrativo, ancora oggi percepibile a livello globale. L’intervento, lontano da mitizzazioni, ha svelato il lato intimo dell’Imperatore, il suo spirito borghese profondamente radicato nel suo Codice, in parte preservato persino durante la Restaurazione, rivelando il legame indissolubile tra Napoleone e le istanze rivoluzionarie, e viceversa. Il relatore ha sottolineato il ruolo di Napoleone come modernizzatore, un “quasi novello Prometeo,” come lui stesso lo ha definito. La conferenza, seguita da oltre 300 partecipanti provenienti da 40 Club Rotary e Rotaract e 9 Club Inner Wheel di tutta Italia, ha generato un vivace dibattito. Gli organizzatori, e il Governatore del Distretto Rotary 2100, professor Massimo Franco, si sono dichiarati estremamente soddisfatti della partecipazione, sottolineando l’importanza della corretta divulgazione culturale. Il console generale di Francia a Napoli, Laurent Burin des Roziers, presente come ospite d’onore, ha rappresentato il governo francese, auspicando un futuro incontro presso Palazzo Grenoble, sede del Consolato, e ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, evidenziando la vicinanza tra Napoli e Parigi, legame rafforzato dalla presenza dei Napoleonidi sul trono napoletano, e l’importanza duratura di Napoleone per la coscienza europea, anche al di là di una definizione semplicistica di “europeista ante litteram”.