Un calo del 14% nei reati tradizionali nel 2020-2021: il bilancio della Polizia di Stato

Il rapporto annuale della Polizia di Stato, presentato in occasione del suo 169° anniversario e del 40° anniversario della sua smilitarizzazione, rivela una diminuzione del 14% degli atti criminali tra marzo 2020 e marzo 2021. Sebbene questo dato rappresenti un aspetto positivo in un anno difficile, emerge un’impennata del 30% nei crimini informatici, un aumento da 3333 a 4333 casi, a dimostrazione di una criminalità che si è adattata alle restrizioni imposte dalla pandemia. L’analisi mostra una significativa riduzione di rapine, furti (in abitazioni, negozi, auto e moto) ed estorsioni. Il rapporto evidenzia anche l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto alla diffusione del Covid-19, con 2856 sanzioni per violazioni delle normative anti-contagio (mancato uso della mascherina o spostamenti non giustificati) e 3 denunce penali. Inoltre, sono state disposte la chiusura definitiva di 5 attività commerciali e la chiusura provvisoria di altre 30 per violazioni delle norme anti-Covid, con 156 multe elevate. I controlli stradali hanno svelato un numero allarmante di infrazioni: 1195 conducenti senza cintura di sicurezza, 668 al telefono, 74 sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. Queste violazioni hanno portato al ritiro di 252 patenti, 395 carte di circolazione e alla decurtazione di 16811 punti patente. Si tratta di dati preoccupanti, anche considerando il periodo di limitata circolazione, con conseguenti ripercussioni sui costi assicurativi. Un altro dato significativo riguarda il rilevante numero di veicoli circolanti senza assicurazione.