Molestie verbali di strada: un retaggio culturale persistente

Molestie verbali di strada: un retaggio culturale persistente

La pratica delle molestie verbali di strada, nota anche come “catcalling,” sta suscitando un dibattito sempre più acceso. Sebbene il termine sia relativamente recente, il fenomeno è profondamente radicato nella nostra società, come dimostrano esempi cinematografici iconici come “Malena” di Tornatore. Negli ultimi tempi, il tema è tornato prepotentemente all’attenzione pubblica, in seguito alla condivisione sui social media, da parte di una nota personalità, dell’esperienza di molestie subite in strada. L’accaduto, anziché generare solidarietà, ha innescato una reazione di ostilità, sminuendo la gravità del problema e mettendo in luce la difficoltà di affrontare simili episodi. I social network, ancora una volta, si sono rivelati uno specchio fedele della complessità della società contemporanea, evidenziando la persistente presenza di atteggiamenti maschilisti e di una cultura della seduzione aggressiva. Chiedere a qualsiasi donna la sua esperienza di avances indesiderate per strada, spesso mascherate da false richieste di informazioni, confermerà l’ampia diffusione di questo tipo di comportamento. Commenti inappropriati, avances insistenti, e persino molestie fisiche, sono purtroppo episodi tutt’altro che rari, generando disagio e paura nelle donne. Anche comportamenti apparentemente innocui, come commenti offensivi provenienti da gruppi di uomini, contribuiscono a creare un clima di intimidazione e insicurezza. È giunto il momento, quindi, di abbandonare approcci seduttivi arcaici e di promuovere un cambio di mentalità, abbandonando comportamenti offensivi e promuovendo il rispetto.