Sebbene il recente decreto del 6 marzo sia ancora in vigore, il governo sta già valutando ulteriori misure restrittive. La riapertura di cinema, teatri e sale da concerto, prevista per il 27 marzo in zona gialla, appare improbabile a causa del peggioramento della situazione sanitaria. Una decisione ufficiale è attesa intorno al 20 marzo, ma le prospettive sono pessimistiche. Il decreto, pur includendo alcune concessioni al Ministero dei Beni Culturali, prevedeva l’obbligo di biglietti nominativi, mascherine FFP2, sanificazione frequente e una riduzione della capienza al 25% (massimo 200 persone al chiuso, 400 all’aperto). L’aumento dei contagi e la diffusione delle varianti virali potrebbero comportare restrizioni più severe già dal prossimo fine settimana. Tra le opzioni allo studio dal governo Draghi, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico, figurano l’istituzione di una zona rossa generalizzata nei weekend, anche per regioni con livelli di rischio inferiore, e un anticipo del coprifuoco alle ore 20 o 19. Un’ipotesi più drastica prevede un lockdown nazionale simile a quello dell’anno scorso, per rallentare la diffusione del virus e accelerare la campagna vaccinale. Ulteriori aggiornamenti saranno disponibili venerdì prossimo, dopo la valutazione della situazione epidemiologica.
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