Dal 6 al 10 gennaio, l’Italia vivrà un susseguirsi di misure restrittive, un vero e proprio “arcobaleno” di zone a colori. L’Epifania, 6 gennaio, vedrà l’intero Paese in zona rossa: negozi chiusi, ristoranti operativi solo con asporto e consegne a domicilio, spostamenti limitati alle sole necessità urgenti, con un’eccezione per un singolo spostamento giornaliero per un massimo di due persone per visite a parenti o amici. Dal 7 all’8 gennaio, si ritorna al sistema zonale in vigore dal 3 dicembre, con ogni regione che riassume la propria classificazione precedente al 24 dicembre. La Campania, ad esempio, tornerà in zona gialla, con bar e ristoranti aperti fino alle 18 e un massimo di 4 persone per tavolo. Gli spostamenti saranno consentiti all’interno della stessa regione. Tuttavia, il fine settimana, 9 e 10 gennaio, l’Italia intera passerà in zona arancione, per prevenire assembramenti e un’impennata dei contagi. In questa fase, i negozi resteranno aperti, mentre i locali di ristorazione saranno chiusi al pubblico e gli spostamenti saranno limitati al proprio comune di residenza. Il coprifuoco alle 22 rimarrà in vigore per tutte e tre le zone. Per il periodo successivo al 10 gennaio, e in particolare dal 15 gennaio, l’incertezza regna sovrana. Il Comitato Tecnico Scientifico seguirà l’evoluzione della pandemia, e il Premier comunicherà le nuove disposizioni non prima dell’inizio della prossima settimana, periodo in cui è previsto il ritorno a scuola degli studenti delle superiori, con le eventuali eccezioni decise dalle singole regioni.
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