Il cinema compie 125 anni: un’eredità di immagini e sogni

Il cinema compie 125 anni: un’eredità di immagini e sogni

Nel dicembre del 1895, presso il Grand Café di Parigi, i fratelli Lumière presentavano al pubblico la loro invenzione: il cinematografo. Questa data segna la nascita ufficiale del cinema, un evento che avrebbe rivoluzionato la comunicazione e l’intrattenimento. La proiezione, composta da dieci brevi filmati muti in bianco e nero, rappresentò scene di vita quotidiana, catturando immediatamente l’attenzione del pubblico e della critica. Ricciotto Canudo, critico pugliese, lo definì in seguito “la settima arte”, un riconoscimento che ne sottolineava l’importanza nel panorama culturale. Sebbene la pellicola cinematografica, una cinepresa e persino un visore individuale (il kinetoscopio) fossero già stati inventati, la prima proiezione a pagamento di filmati al Grand Café rappresentò il vero atto di nascita del cinema come medium di massa. In un’epoca caratterizzata da un elevato analfabetismo in Europa, il cinema, con la sua immediatezza, riuscì a superare le barriere linguistiche e a comunicare con un pubblico vasto e eterogeneo. Questa capacità di raggiungere ampie fasce di popolazione lo rese ben presto uno strumento potente, impiegato anche in ambito politico e propagandistico, come dimostra l’esperienza dell’Istituto Luce in Italia durante il periodo fascista. Negli anni, l’arte cinematografica si è evoluta in modo straordinario: l’introduzione dell’audio, il passaggio al colore, l’aumento della qualità delle riprese hanno contribuito a creare un mezzo espressivo capace di far sognare, di mostrare il mondo, di costruire realtà alternative. Oggi, il cinema affronta nuove sfide, tra le difficoltà determinate dalla pandemia e la crescente digitalizzazione dei contenuti, che sta trasformando il modo in cui fruiamo dei prodotti audiovisivi. Se lo streaming rappresenta una soluzione temporanea per ovviare alle restrizioni, è fondamentale preservare l’esperienza della visione collettiva nelle sale cinematografiche e tutelare un’arte che ha segnato profondamente la nostra cultura e che, con il giusto supporto, può continuare a regalare emozioni e nuove prospettive.