Una famiglia di Castel San Giorgio in quarantena preventiva, abbandonata dall’ASL

Una famiglia di Castel San Giorgio in quarantena preventiva, abbandonata dall’ASL

Una famiglia ucraina residente a Castel San Giorgio si trova da dieci giorni in autoisolamento precauzionale. Dopo aver appreso che un membro della famiglia era stato a contatto con un soggetto risultato positivo al Covid-19, i familiari hanno tempestivamente informato il medico curante, richiedendo i test diagnostici. Il medico ha prontamente inoltrato la richiesta all’Azienda Sanitaria Locale, ma a tutt’oggi non si è ancora ricevuta risposta. Questa situazione evidenzia nuovamente lacune nelle procedure di tracciamento dei contagi e nella gestione dei focolai, generando nei cittadini un senso di smarrimento e abbandono. Fortunatamente, tutti i membri della famiglia, asintomatici, attendono fiduciosi l’esito dei test. L’episodio sottolinea l’irresponsabilità di un sistema sanitario oberato e inefficiente, che contrasta con l’atteggiamento responsabile di questa famiglia, la quale, pur di evitare potenziali contagi, ha scelto volontariamente l’isolamento. Una donna, che per tutelare la propria privacy chiameremo Arianna, ha contattato personalmente l’ASL, ma di fronte all’inerzia dell’ente, sta valutando la possibilità di effettuare tamponi a pagamento presso un laboratorio privato, per tutelare la salute della propria famiglia. La condotta di Arianna rappresenta un esempio di comportamento civile e responsabile in netto contrasto con l’atteggiamento di chi, pur sapendo di essere stato a contatto con positivi, ignora le norme di sicurezza, continuando a lavorare e a muoversi liberamente, contribuendo così alla diffusione del virus.