Due attiviste, l’avvocato Luisa Citro Calabrese e la dottoressa Rita Ceglia, hanno recentemente partecipato ad un incontro online del gruppo Amnesty International dell’Agro nocerino-sarnese, focalizzato sulla campagna “Io lo chiedo – Il sesso senza consenso è stupro”. L’incontro ha sottolineato l’importanza cruciale del consenso come precondizione indispensabile per qualsiasi interazione di natura intima, non limitandosi al solo ambito sessuale o a situazioni estreme. Anche gesti apparentemente innocui, come un bacio non desiderato o un’insistenza sgradita, costituiscono violazioni della sfera personale in assenza di esplicito assenso. Le relatrici hanno evidenziato la necessità di garantire a ogni individuo il diritto di decidere sul proprio corpo e sulla propria sessualità. Il consenso, infatti, segna la linea di demarcazione tra un atto sessuale libero e consapevole e un atto di violenza o abuso, arrivando fino al reato di stupro. Le relatrici hanno deplorato la crescente normalizzazione di comportamenti abusivi e violenti nella società odierna. Secondo Amnesty International, il consenso rappresenta condivisione e scelta consapevole: il rapporto sessuale non deve essere percepito come un evento passivo o imposto, ma come un’esperienza condivisa, che rispetta la volontà di tutti i partecipanti. Si è inoltre sottolineato l’importanza di promuovere una cultura del consenso, contrastando la “cultura dello stupro” e i relativi miti, come descritto nel 1975 dalla studiosa Susan Brownmiller. È fondamentale sfatare le giustificazioni basate sul silenzio o su interpretazioni errate di atteggiamenti e abbigliamento come segnali di consenso. Come ha affermato l’avvocato Calabrese, la domanda rilevante non è se la vittima abbia detto “no”, ma se abbia espresso un chiaro “sì”. Il consenso, dunque, è un accordo volontario, consapevole, reciproco e revocabile in qualsiasi momento. A supporto della campagna, è stato presentato un video che utilizza una metafora per spiegare il concetto di consenso, paragonando un approccio sessuale a un invito a bere il tè. Altri interventi hanno enfatizzato l’urgenza di un’educazione sentimentale adeguata per i giovani, evidenziando inoltre la crescente problematica degli abusi sessuali sui social network.
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