La Chiesa di Santa Maria del Presepe: Storia e doppio nome a Nocera Inferiore

La Chiesa di Santa Maria del Presepe: Storia e doppio nome a Nocera Inferiore

Nel cuore di Nocera Inferiore, sorge un luogo di culto caro alla comunità locale: la chiesa di Santa Maria del Presepe, nota anche come Santa Monica. La sua storia è affascinante e complessa, intrecciata a vicende secolari. Sebbene l’edificio attuale, progettato dall’architetto napoletano Alberto Sanarica nel 1965 per volere di don Antonio Caso, sia relativamente recente, le sue radici affondano nella seconda metà del XVI secolo. La facciata, originariamente intonacata di bianco, sfoggia ora una tonalità gialla, frutto di una recente ristrutturazione. Ma l’origine del doppio nome? Essa risale ad una precedente struttura, molto più antica. In passato, nella zona di Fioccano esisteva una piccola chiesa dedicata a San Pietro, economicamente modesta e di scarsa importanza per la città. Accanto a questa umile costruzione, la famiglia Carafa fece erigere la chiesa di Santa Maria del Presepe, cui si aggiunse un convento agostiniano. Negli anni successivi, gli agostiniani vi istituirono una confraternita dedicata a Santa Monica e a Santa Maria della Consolazione. La presenza di questa congregazione diede origine all’uso popolare del nome Santa Monica per la parrocchia. La struttura del monastero originario, situato nella piazza di Fioccani, era assai diversa dall’edificio attuale. Si accedeva attraverso un modesto portone a un piano terra con due lunghe e strette stanze, un porticato e una scala che conduceva al piano superiore. Qui, un ampio corridoio dava accesso a sette piccole celle per i religiosi e le guardie. All’esterno, un cortile con pozzo, un piccolo giardino e un edificio a tre stanze, adibito a refettorio e cucina, ospitava al piano terra diverse botteghe. La chiesa antica possedeva l’altare maggiore, quattro altari laterali, la cappella della confraternita di Santa Monica, una cappella dedicata a San Pietro Apostolo e un’altra a Santa Maria di Costantinopoli, con accesso a una cripta sottostante. La sacrestia, infine, custodiva statue, oggetti sacri e un confessionale. Nel 1809, il Regio Decreto 448 decretò la chiusura del convento, senza incontrare grandi resistenze. La situazione rimase incerta fino al 1839, quando monsignor Agnello Giuseppe d’Auria, nuovo vescovo di Nocera de’ Pagani, decise di riattivare la chiesa di Santa Maria del Presepe per far fronte alle necessità di una comunità in crescita. I resti della struttura storica furono demoliti nel 1967 per far posto all’attuale edificio, più ampio, luminoso e moderno.